La famiglia nella tradizione randazzese.

LA FAMIGLIA Attraverso tante vicende storiche, che con i loro fluttuanti ricorsi, portarono Randazzo ora in privilegiate posizioni di dominio, ora in avvilenti condizioni di servitù, con il conseguente dissolvimento di ogni ordine e istituzione, il popolo, attaccandosi fortemente alla sua secolare tradizione, riuscì a mantenere salda l’istituzione famigliare. In essa erano molto sentiti e apprezzati i valori gerarchici: il concetto tradizionale del ” pater familias “, autorità suprema e indiscutibile, vi era vivo e operante. ” La struttura patriarcale con la massima preminenza data all’autorità del padre e del marito, era quella che più palesemente si rifletteva nel nostro folklore.” La donna fino alla vigilia del matrimonio era custodita con cura e gelosia e, dopo il padre, il fratelli ne erano i naturali difensori. La sposa, appena diventava madre, non conosceva altre cure e altre soddisfazioni all’infuori dell’allevamento dei suoi piccoli, a meno che il suo uomo, se contadino, non ne richiedeva l’aiuto per il lavoro dei campi. In tal caso, tutta la famiglia, compreso il lattante, si spostava verso la ” campia “, dove i più piccoli erano affidati alle cure dei grandicelli, mentre i genitori zappavano o mietevano. Le mancanze di fedeltà al vincolo coniugale erano rarissime. La donna, come si è detto, godeva di poca libertà. Unico sollievo che si permetteva, durante l’assenza del marito, era scalzettare sulla soglia di casa sua, pettegolando con la comare sui casi del vicinato.
Verso il tramonto l’uomo tornava dalla campagna e tutta la famiglia riunita attorno al desco, consumava il pasto principale della giornata, consistente in una enorme insalatiera di pasta asciutta, che tutti prendevano dal medesimo piatto, se mai il pasto era completato con panedi frumento e olive.
Nei giorni di festa il pranzo era più vario e gustoso. Era questa generalmente la semplice e faticosa vita del popolo, la dove la tradizione non era stata ancora sfiorata dalle usanze e dalle esigenze moderne.
A queste famiglie operose e piene di timor di Dio, il Cielo concedeva d’ordinario una prole numerosa.